Il crowdfunding ai tempi del coronavirus

Vuoi sostenere l’emergenza coronavirus attraverso il crowdfunding ?

In questo articolo proviamo a spiegare perché il crowdfunding sta esplodendo come strumento per sostenere questa emergenza e come potersi orientare per fare una donazione più sicura. Perché le persone stanno scegliendo il crowdfunding per sostenere l’emergenza coronavirus? Beh, non è difficile capirne le motivazioni.

Anche se fra le fila dei più diffidenti le frasi che si sentono dire sono: “questo link che roba sarebbe?”, “non mi fido di questi aggeggi online”, “io la mia carta di credito non la inserisco su questo sito”,  il crowdfunding oggi è il metodo più semplice, veloce e trasparente per raccogliere fondi in pochissimo tempo e destinarli ad una causa.

Ed è proprio così che in questi giorni vediamo spuntare come funghi raccolte in crowdfunding a favore di ospedali, medici, infermieri e associazioni che si occupano di fronteggiare l’emergenza covid19. La solidarietà online si muove velocissima!

In un periodo in cui sappiamo bene che l’hashtag in trendtopic in Italia è #iorestoacasa, attraverso il web possiamo fare qualcosa, ognuno dalla proprie case, e agire concretamente con pochi semplici click! Insomma, la potenza del web sembra una buona ed efficace strada da percorrere in questi casi. 

Il ruolo degli influencer

Lo sanno bene i The Ferragnez che il 9 marzo hanno lanciato un crowdfunding invitando i loro follower a donare attraverso la piattaforma GoFundMe, per rafforzare la terapia intensiva dell’Ospedale San Raffaele di Milano: in 5 ore più di 1milione di euro raccolti e quasi 60mila donatori coinvolti. 

Attualmente la campagna è arrivata a superare i 4milioni di euro con quasi 200mila sostenitori e infatti, a Milano, stanno già allestendo un nuovo reparto per accogliere i malati, grazie a questa mossa vincente che ha unito la popolarità con la solidarietà

Certo, bisogna sempre fare attenzione e informarsi adeguatamente prima di fare la propria donazione.  Queste situazioni sono golose per coloro che vogliono lucrare sulla buona fede delle persone anche se, negli ultimi tempi, quasi tutte le piattaforme stanno attivando sistemi di filtraggio per garantire una maggiore tutela dei donatori

Anche il donatore, però, dovendosi orientare nel vasto spazio del web, va educato; e deve imparare a fare la sua parte.

Ecco alcune buone pratiche: 

  1. informarsi sulla credibilità del progettista, ovvero l’organizzatore della campagna: capire di chi o di quale organizzazione si tratta, visitare il sito web e i social network, se possibile informarsi con i propri conoscenti sull’affidabilità, o magari contattarlo direttamente se la donazione che deve essere fatta è piuttosto rilevante. Questo primo punto è essenziale ed è l’unico che non può essere trascurato!
  2. osservare come è stata strutturata la campagna: è probabile che se il progetto è stato descritto e messo online con una certa cura, allora ci sia dietro un impegno e un lavoro serio. Tuttavia questa unica caratteristica da sola non basta!
  3. tenere d’occhio l’andamento della campagna: il numero dei donatori, i commenti, i feedback, gli aggiornamenti scritti dal progettista, le condivisioni sugli altri canali sono tutti elementi da osservare per capire la validità e la necessità del progetto. Se in tanti ci credono davvero, allora anche tu puoi fare la tua parte.
  4. notare sempre se qualcuno ci sta “mettendo la faccia”: il progettista si espone in prima persona per promuovere la campagna? Ci sono personalità che ci stanno “mettendo la faccia”? Se la risposta è “”, questo può essere sicuramente un elemento positivo da tenere in considerazione.
  5. importante è anche chiedere a chi organizza la campagna di rendere conto di come verranno utilizzati i fondi, scrivendo commenti o contattando direttamente i progettisti. Un diritto del donatore è quello di sapere la destinazione dei fondi, dunque fatti sentire!
Inoltre se sarai fortunato, caro donatore, potrai anche trovare qualcuno che faccia il lavoro al posto tuo, ad esempio selezionando le campagne più “sicure” e verificandole attraverso i propri contatti e la propria rete.

È quello che sta avvenendo sul portale di Italia per il no profit che, in collaborazione con ASSIF – Associazione Italiana Fundraiser, nei giorni dell’emergenza si è attivato per aggregare le campagne più affidabili e ufficiali, nate per supportare direttamente le strutture sanitarie impegnate contro il coronavirus.

#sostieniunospedale

Sul portale si trovano sia campagne di crowdfunding verificate, sia modi per donare direttamente alle strutture sanitarie tramite bonifico o con altri metodi sicuri di pagamento.

La landing page #sostieniunospedale si rivela perciò decisamente utile per:

  • ottimizzare gli sforzi in questo momento di emergenza; “non lanciare per forza nuove campagne, ma sostenere quelle già esistenti” – spiega Giulia Frangione, CEO di Italia non Profit.
  • non parcellizzare e non disperdere troppo la comunicazione;
  • orientare e informare i donatori, garantendo l’attendibilità delle raccolte attraverso una verifica svolta da Assif. 

Il crowdfunding per l’emergenza Covid19 in Italia

Attualmente si trovano campagne realizzate anche su RetedeldonoEppela (che eccezionalmente azzera le percentuali di trattenuta) e Starteed.

Ma quella che sta sbancando i numeri è la già citata GoFundMe, che in quanto a numero di campagne attivate e donazioni raccolte stacca di gran lunga le altre piattaforme, almeno per quanto riguarda la gara di solidarietà in crowdfunding partita in Italia. 

Produzioni dal Basso invece ha deciso di NON ospitare nessun campagna ma ha invitato sui social i donatori a “riferirsi a canali istituzionali o ad appelli ben verificati e gestiti in modo trasparente”.

Come funzionano le piattaforme

Quando atterrate su una piattaforma le campagne sono consultabili solitamente su base cronologica, di rilevanza e successo, per area tematica o argomento e talvolta anche per luogo (ricerca che vi potrebbe essere utile nei casi in cui vogliate aiutare realtà vicine al vostro territorio del cuore, di residenza o di origine).

Le campagne Keep it all (“prendi tutto”), come quelle che stanno nascendo per l’emergenza, prevedono un goal di raccolta che, anche se non viene raggiunto, legittima i progettisti a prelevare lo stesso il denaro raccolto per utilizzarlo in favore della causa comunicata. 

Quelle attive adesso sono praticamente tutte campagne donation, ovvero prevedono una donazione semplice, senza reward (“ricompensa”) per il sostenitore. 

Il metodo di pagamento più diffuso è la carta di credito ma in alcuni casi è possibile sostenere anche tramite PayPal o bonifico bancario. 

Attenzione sempre alle fee di trattenuta che a volte sono presenti e possono sfuggire ad un utente poco attento.

In sintesi

In situazioni particolari come quella che stiamo vivendo in questo momento, non è facile orientarsi nella moltitudine di iniziative emergenti.

Anche se sembra la cosa più immediata da fare, è sempre bene riflettere in modo adeguato e pensare bene a chi donare, informandosi.

Ma alla fine… la decisione ultima, spetta sempre a te!

Leggi anche il nostro articolo sulla campagna #sostieniuninfermiere che abbiamo seguito durante l’emergenza coronavirus

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