5 trucchi per ottimizzare il sito web della tua non profit
Il vostro sito web non profit è lo strumento perfetto per presentarvi ai volontari, ai donatori e per aumentare il vostro impatto sociale. Ma non funziona da solo.
Il vostro sito web non profit è lo strumento perfetto per presentarvi ai volontari, ai donatori e per aumentare il vostro impatto sociale. Ma non funziona da solo.
Se ti stai domandando se valga la pena lanciare un crowdfunding sociale ti stai facendo la prima, giusta, domanda.
Il digital fundraising si rivela oggi indispensabile in un’azione di raccolta fondi. Non ne sei ancora convinto? Leggi l’articolo.
Come ha reagito LILT Milano, Monza, Brianza al coronavirus e al lockdown e cosa possiamo imparare da loro.
Cosa è successo durante l’emergenza? Vediamo da vicino una campagna di crowdfunding nell’emergenza che abbiamo seguito passo dopo passo.
Da una crisi può nascere un’opportunità? Noi pensiamo di sì: grazie al digital fundraising. Il non profit e il digitale nell’emergenza coronavirus.
In questo articolo proviamo a spiegare perché il crowdfunding sta esplodendo come strumento per sostenere questa emergenza e come potersi orientare per fare una donazione più sicura.
Perché le persone stanno scegliendo il crowdfunding per sostenere l’emergenza coronavirus?
Beh, non è difficile capirne le motivazioni.
Anche se fra le fila dei più diffidenti le frasi che si sentono dire sono: “questo link che roba sarebbe?”, “non mi fido di questi aggeggi online”, “io la mia carta di credito non la inserisco su questo sito”, il crowdfunding oggi è il metodo più semplice, veloce e trasparente per raccogliere fondi in pochissimo tempo e destinarli ad una causa.
Ed è proprio così che in questi giorni vediamo spuntare come funghi raccolte in crowdfunding a favore di ospedali, medici, infermieri e associazioni che si occupano di fronteggiare l’emergenza covid19.
La solidarietà online si muove velocissima!
In un periodo in cui sappiamo bene che l’hashtag in trendtopic in Italia è #iorestoacasa, attraverso il web possiamo fare qualcosa, ognuno dalla proprie case, e agire concretamente con pochi semplici click!
Insomma, la potenza del web sembra una buona ed efficace strada da percorrere in questi casi.
Lo sanno bene i The Ferragnez che il 9 marzo hanno lanciato un crowdfunding invitando i loro follower a donare attraverso la piattaforma GoFundMe, per rafforzare la terapia intensiva dell’Ospedale San Raffaele di Milano: in 5 ore più di 1milione di euro raccolti e quasi 60mila donatori coinvolti.
Attualmente la campagna è arrivata a superare i 4milioni di euro con quasi 200mila sostenitori e infatti, a Milano, stanno già allestendo un nuovo reparto per accogliere i malati, grazie a questa mossa vincente che ha unito la popolarità con la solidarietà.
Certo, bisogna sempre fare attenzione e informarsi adeguatamente prima di fare la propria donazione.
Queste situazioni sono golose per coloro che vogliono lucrare sulla buona fede delle persone anche se, negli ultimi tempi, quasi tutte le piattaforme stanno attivando sistemi di filtraggio per garantire una maggiore tutela dei donatori.
Anche il donatore, però, dovendosi orientare nel vasto spazio del web, va educato; e deve imparare a fare la sua parte.
Inoltre se sarai fortunato, caro donatore, potrai anche trovare qualcuno che faccia il lavoro al posto tuo, ad esempio selezionando le campagne più “sicure” e verificandole attraverso i propri contatti e la propria rete.
È quello che sta avvenendo sul portale di Italia per il no profit che, in collaborazione con ASSIF – Associazione Italiana Fundraiser, nei giorni dell’emergenza si è attivato per aggregare le campagne più affidabili e ufficiali, nate per supportare direttamente le strutture sanitarie impegnate contro il coronavirus.
Sul portale si trovano sia campagne di crowdfunding verificate, sia modi per donare direttamente alle strutture sanitarie tramite bonifico o con altri metodi sicuri di pagamento.
La landing page #sostieniunospedale si rivela perciò decisamente utile per:
Attualmente si trovano campagne realizzate anche su Retedeldono, Eppela (che eccezionalmente azzera le percentuali di trattenuta) e Starteed.
Ma quella che sta sbancando i numeri è la già citata GoFundMe, che in quanto a numero di campagne attivate e donazioni raccolte stacca di gran lunga le altre piattaforme, almeno per quanto riguarda la gara di solidarietà in crowdfunding partita in Italia.
Produzioni dal Basso invece ha deciso di NON ospitare nessun campagna ma ha invitato sui social i donatori a “riferirsi a canali istituzionali o ad appelli ben verificati e gestiti in modo trasparente”.
Quando atterrate su una piattaforma le campagne sono consultabili solitamente su base cronologica, di rilevanza e successo, per area tematica o argomento e talvolta anche per luogo (ricerca che vi potrebbe essere utile nei casi in cui vogliate aiutare realtà vicine al vostro territorio del cuore, di residenza o di origine).
Le campagne Keep it all (“prendi tutto”), come quelle che stanno nascendo per l’emergenza, prevedono un goal di raccolta che, anche se non viene raggiunto, legittima i progettisti a prelevare lo stesso il denaro raccolto per utilizzarlo in favore della causa comunicata.
Quelle attive adesso sono praticamente tutte campagne donation, ovvero prevedono una donazione semplice, senza reward (“ricompensa”) per il sostenitore.
Il metodo di pagamento più diffuso è la carta di credito ma in alcuni casi è possibile sostenere anche tramite PayPal o bonifico bancario.
Attenzione sempre alle fee di trattenuta che a volte sono presenti e possono sfuggire ad un utente poco attento.
In situazioni particolari come quella che stiamo vivendo in questo momento, non è facile orientarsi nella moltitudine di iniziative emergenti.
Anche se sembra la cosa più immediata da fare, è sempre bene riflettere in modo adeguato e pensare bene a chi donare, informandosi.
Ma alla fine… la decisione ultima, spetta sempre a te!
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A distanza di anni da quel fatidico episodio, qual è lo stato attuale del crowdfunding nel mondo odierno?
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